In un clima amareggiato e non
totalmente sereno, anche la seconda Commissione Amministratrice
dell'Azienda Comasca Trasporti concluse il suo mandato ed il 22
febbraio 1981 venne totalmente rinnovata dal Consiglio Comunale di
Como. Alla carica di presidente viene eletto il cav. Filippo Tucci e
da questo momento la gestione aziendale prosegue il cammino in modo
più tranquillo, grazie anche ai contributi annualmente versati dal
Fondo Nazionale Trasporti. Il Comune di Como è conseguentemente
chiamato a ripianare situazioni deficitarie contenute, per cui anche
talune riserve precedentemente emerse vengono smorzate. Inoltre la
rete dei trasporti urbani è stabilizzata; l'innovazione più
importante di questo periodo consiste nell'istituzione della “linea
12” che, partendo da Como-Camerlata, percorre la dorsale della
Spina Verde per oltrepassare il confine di Stato e giungere a Chiasso
in Svizzera. Nel 1984 l'ing. Giuseppe Scarfò, dopo quarant'anni dedicati ai
trasporti locali, lascia la direzione dell'azienda all'ing. Carlo
Baldini, il quale proseguirà nell'incarico sino allo scioglimento
dell'A.C.T., per poi entrare nello staff dirigenziale della Società
Pubblica Trasporti. Nel 1985 si rinnova il Consiglio comunale di Como
e, conseguentemente, viene nominata una nuova Commissione
amministratrice: il presidente Filippo Tucci conclude il suo incarico
per divenire presidente dell'Azienda Consortile Pubblici Trasporti.
Al vertice dell'A.C.T. viene nominato Antonello Nessi, in un
periodo in cui il Comune di Como registra un rapido avvicendamento di
persone al suo vertice per predisporre la confluenza dell'azienda
nella Società Pubblica Trasporti. L'Azienda Comasca Trasporti
conclude la propria attività il 31 maggio 1991, dopo diciassette
anni due mesi di onorato servizio attivo. Il merito ad essa spettante
è di aver costituito la testa di ponte, che ha rivoluzionato il
modello di gestione dei pubblici trasporti nel territorio lariano.
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